Girovagando per il web e i grandi portali di notizie come Mashable anch’io sono entrato in contatto di Pinterest. Ricevo così l’invito da un mio caro amico e mi tuffo in questo nuovo sito che scopro tuttavia essere un social network.

Cos’è Pinterest?
Cercando qualche appiglio per descrivere al meglio cosa sia Pinterest, posso dirvi che è una globale timeline di immagini pubbliche dove gli utenti possono seguire altri utenti. Su questa base ciascun utente Pinterest può quindi creare delle collezioni di immagini (Board), catalogandole, e permettendo agli altri di seguirle (Follow) in modo specifico o di seguirle tutte seguendo l’utente, appunto. A questo punto il gioco è fatto e puoi fare: Pin su una nuova risorsa, Like sulle immagini che ti piacciono o Repin (una sorta di re-tweet).

Un altro elemento caratterizzante di Pinterest è che circolano immagini molto curiose, editate da maestri della grafica o anche oggetti di uso comune. Di qui uno spasmodico interesse verso questo canale che può essere una risorsa molto utile per chi di mestiere maneggia roba grafica o che lo ha nel proprio potenziale. Sto parlando appunto di agenzie di grafica, piuttosto che di fotografi, senza escludere il mercato legato alle imprese territoriali quali hotel, agriturismi, piste da sci e quant’altro.
Beh in realtà tutti noi viviamo di immagini, quindi motivo in più per trovare con creatività il giusto adattamento della propria presenza anche in Pinterest.

Da SEO smanettone quale sono, mi sono voluto prendere la briga di controllare giusto un paio di cose che potrebbero interessarmi più da vicino e rendere più accattivante questo strumento (sperando di non dar luogo a qualche malsana idea di spam).
Si fa molto parlare di Social Signals per il SEO nelle SERP, il che è ormai consolidato, una parte molto importante e in continua evoluzione dei fattori che concorrono al posizionamento sui motori di ricerca. Meno noto, ancora, è l’impatto esatto che un singolo Like, Tweet e a questo punto Pin e Repin possa dare alla visibilità di un URL: fatto sta che solitamente i link e le pagine sono protette da accorgimenti relativi a robots o al rel=”nofollow”.

Scartavetrando così alcune pagine di Pinterest per cercare qualche miniera d’oro SEO mi sono imbattuto in alcune componenti che ora -il lettore dirà FINALMENTE- vi elenco.

  1. Ogni risorsa Pin-nata genera una pagina a sè che non viene bloccata da meta robots o da robots.txt Questa pagina ha in sè indicazione nel title Nome_Board / Nome_Elemento. Questo può essere una buona prospettiva per posizionare una risorsa che riferimenti a qualcosa di più specifico. Dal punto di vista SEO le pagine sembrano avere i requisiti per passare qualcosa di buono ai link in esse presenti.
  2. I link inseriti nelle singole immagini sono dofollow, quindi questo può essere un simpatico stratagemma per portare qualcosa in più alle proprie pagine e visite al proprio sito.
  3. Le infografiche non hanno funzionato mai come ora su Pinterest. Gli utenti più attivi raggiungono molti altri utenti condividendo questo genere di contenuto. La piattaforma in sè non è uno strumento di visibilità, in senso stretto. Ma è comunque da tenere presente per strategie che prevedano la produzione di contenuti non convenzionali
  4. Al momento la piattaforma è popolata dalla maggior parte di utenti americani e inglesi, motivo per cui è bene partire prima che esploda. L’aspettativa su Pinterest è alta, e sicuramente farà faville quando sbarcherà, o verrà usata stabilmente, anche qui in Italia.
  5. Ed infine… seguitemi http://pinterest.com/andreainfusino/ 🙂

Ne hanno già parlato i seguenti blog. Sarebbe bello seguirci a vicenda!

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