Ma siamo proprio sicuri che possiamo fare a meno del web per continuare a vivere in modo civile?

Credo che ciascuno di noi, come si suol dire “senza saper nè leggere nè scrivere“, può effettuare un’analisi di usabilità su un sito: anzi forse proprio la minor scolarizzare, in certi casi, può aiutare a comprendere i problemi alla loro radice.

E’ quello che sta accadendo al mio territorio, già bersaglio di numerosi problemi e polemiche. Oggi questi problemi e polemiche si estendono oltre i confini della realtà e vanno anche sul web, come un’inevitabile estensione e propagazione di certe brutture.

Certo: “E’ facile criticare ed ironizzare“, e a volte dobbiamo essere noi il cambiamento che vogliamo… ma lo vogliamo veramente? Ormai stanchi di falsi proclami e con la bocca piena di frasi fatte ci spingiamo ben oltre il secondo millennio mostrando una faccia che paragonata al Commodore 64, quello che andava a cassette per intenderci, è avanti anni luce.

C’è bisogno di un cambiamento. E’ necessario in tutto il nostro paese, come già sottolineato parlando dei guru in Italia. Ma questo cambiamento è necessario sopratutto se parliamo del territorio calabrese, di quello che c’è di caratteristico e di inespresso: conoscenze e virtù che non hanno bisogno di essere importate ma, anzi, è bene far emergere perchè il territorio stesso sarebbe il primo a guadagnarci in immagine, quella passata in tv o sui cartelloni ma che si è sbiadita dopo la prima pioggia di settembre.

Vogliamo veramente rimanere indietro, anche nell’epoca di internet in cui tutto è più rapido, facile e veloce, dove le relazioni sono aplificate da un mezzo nuovo ma nella sostanza si parla sempre di qualità?

Vogliamo veramente cercare un servizio inerente il nostro territorio, vedi l’esempio del titolo, e cercare di offrire qualcosa in più?

Vogliamo veramente rimanere solo povere Web Agency o crescere per crescere?

Qualcosa si sta muovendo, e non è il classico peperincino sott’olio

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