Quello che mi ha sempre affascinato, colpito ed incuriosito è stato il campo delle revenue generate dal traffico degli utenti.
Gestire un sito e promuoverlo al meglio è un’attività molto impegnativa e delicata: dietro alla realizzazione di un progetto web c’è uno studio approfondito di quello che il sito deve rappresentare, quello che il sito deve trasmettere, in funzione delle esigenze dell’azienda che lo richiede/sviluppa e di quello che i navigatori si aspettano di trovare su di esso.

La reputazione di un sto web, detto anche TrustRank, è un argomento delicato che passa attraverso dei parametri non puramente calcolabili o misurabili, così come l’era del social ci sta abituando a considerare. Infatti, penso che nella storia di ciascuno di noi, internauti più o meno esperti, ci è capitato di navigare su siti che basano i propri guadagni sulle pubblicità, totalmente o in parte. Tant’è che la pubblicità online è stimolo di guadagno per blogger più o meno professionali, editori e aziende.

Ad esempio l’acquisizione di un sito web da parte di un’azienda può essere motivo di sospetto da parte degli utenti abituali di un sito, in quanto dietro un’acquisizione oltre agli accordi commerciali, potrebbero esserci cambi di rotta editoriali, collaboratori storici che vanno e vengono, franchi tiratori e, ultimo ma non meno importanti, interessi pubblicitari. Programmi come AdSense di Google sono infatti noti e al centro di una vasta gamma di attività editoriali sul web, come fonte di guadagno discreta ed intelligente, mostrando link o banner che vi fanno guadagnare con i click. Nulla di più semplice.

E’ perciò in questo scenario che le aziende medio-grandi del settore editoriale, così come network di blogger, hanno la necessità di pianificare in pubblicità, segmentando accuratamente il proprio target di utenza e studiando tutti i metodi più remunerativi sui posizionamenti AdSense e delle pubblicità in generale: non per “fregare” il navigatore, ma non v’è dubbio che l’occhio umano incide sulle azioni intraprese e queste azioni se incentivate sono fonte di reddito. (breve nota: che esistono studi e strumenti come le mappe di calore o i link overlay, che servono proprio a capire le aree calde -più cliccate- delle pagine e a riposizionare la pubblicità all’interno dei templates).

La corsa ai guadagni passa anche attraverso la fondamentale attività di studio dei competitors, necessario per capire in quale direzione sta andando il nostro segmento e quali sono le linee guida dei suoi leader il tutto volto alla ricerca di nuove strategie per aumentare visite e pageview, che sono il fondamento della popolarità di un sito e anche della pianificazione pubblicitaria online perchè maggiore è il numero delle pageview, maggiore saranno le volte che un certo messaggio pubblicitario viene mostrato ai visitatori. Maggiore è il rapporto Pagina Visita, più profonda e di qualità è la navigazione degli utenti che quindi sono interessati dai contenuti e più propensi a fidarsi del brand -arduo lavoro delle redazioni/SEO/capi redattori!-.

Uno strumento per capire come si muovono i nostri competitor è rappresentato da una nuova feature di Blekko.com. Grazie al comando /adsense=ID_PUB è infatti possibile venire a conoscenza di tutti quei siti che contengono pubblicità AdSense da quel publisher passato per ID e così stimare la loro presenza su network sui quali non ci saremmo aspettati di trovarli, capire la loro presenza su siti in corso di acquisizione e con l’aiuto di altri strumenti, supporre un certo introito di revenues.

Se avete già letto qualche mia riflessione su Blekko avrete notato come sto cercando di seguire quanto più possibile le sue mosse: non fosse altro che esso rappresenta uno delle ventate d’aria fresca più sostanziosa nel panorama ormai monopolistico della ricerca web. Per quanto i “minori” possano sforzarsi di includere aggiornamenti social, funzionalità, grafica e accordi con quel social network o con quell’altro, Blekko.com è una marcia in avanti.
Lo è anche stavolta, secondo me.

Sebbene i fattori di ranking e di crawling del suddetto motore di ricerca non siano ancora stati nemmeno in parte svelati, ci sono delle novità rilevanti che non si può far a meno di notare ed analizzare.

Con il beneficio di un certo margine di arrotondamento, dovuto alla comprensibile stima di volume di traffico di uno o più siti cui è applicato il comando, /adsense=ID_PUB permette, come detto, di vedere la copertura AdSense su più siti dato un publisher ID.
A rendere questo comando eccezionale, già di per sè innovativo visto che da quanto mi risulti non c’è questo comando sugli altri motori di ricerca,  è la possibiltà di conoscere la diffusione degli annunci pubblicitari ed incrociare con strumenti come Google Trends for Websites e Google AdPlanner i rispettivi dati di traffico, fissare una cifra di guadagno per click e con qualche banale moltiplicazione avere almeno un’idea di quanto un sito, o più di uno, possa generare.

Ma credo si possa andare oltre se questo lavoro venisse svolto con l’aiuto di un collega commerciale, con esperienza sulla pianificazione pubblicitaria e sulla copertura AdSense dei siti.

Un’informazione aggiuntiva può essere ricavata se, avendo in essere contratti di collaborazioni o service con dei consulenti/aziende esterne, verifichiamo la presenza di ID_PUB esterni nei nostri siti e se questa pratica viene perpretrata su altri siti esterni ai nostri accordi/network. Informazione non banale visto che spesso capita di trovare dei format rubati e riutilizzati con un mezzo logo fasullo diverso o magari lo stesso in lingua diversa -con i contenuti semplicemente tradotti da quelli originali e pagati per tali-.

Spero al motore di ricerca Blekko.com di continuare questa scalata nelle funzionalità e di non venir schiacciato dalla concorrenza più o meno sleale dei suoi rivali commerciali, così come di non attirare le ire di player editoriali influenti nel settore web, come è capitato ai meccanismi di Google News, e venir tacciato da utile strumento di analisi ad arma inquisitoria o peggio ancora blackhat!

Si leggono commenti negativi di webmaster preoccupati dall’attività di Blekko.com: su webmasterworld http://www.webmasterworld.com/google_adsense/4247326.htm si legge proprio di un problema di privacy legato al crawling del proprio sito e dell’effettiva convenienza ad esporsi a certe tecnologie che rendono troppo trasparenti le attività e le componenti di un sito.

Come citato nell’articolo di SERoundTable http://www.seroundtable.com/blekko-adsense-search-12729.html questa funzionalità espone l’id AdSense agli Scrapers.

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