Si parla tanto di condivisione, di apparati sociali e di strutture più umane del web. Lo stesso Google e molti altri applicativi e piattaforme ci hanno aiutato a trasporre quanto di più umano possa esistere come la conversazione, l’amicizia, il consiglio, le cose importanti e le cose meno importanti.
Sono tutte espressioni che oggi possiamo chiamare con termini anglofoni, però molto in voga e pressochè accettati da tutti noi: Share come condivisione, Like come un apprezzamento, ReTweet, Link, Stumble, Digg, Rate… e tanti altri.
I social network sono stati quella pietra miliare del web che in effetti hanno cambiato la prospettiva dell’uso che si fa oggi di internet, o meglio sono stati un’evoluzione delle conversazioni che noi prima affrontavamo in piazza, poi in pizzeria, poi al pc nei forum ed infine su Facebook.
Quello che però non mi sta piacendo molto di questo agglomerato integrato è il ritmo e la velocità con cui alcuni tipi di interazioni oggi si svolgono. Se quindi prima si esprimeva un’opinione per mezzo di una reazione come un commento ad un articolo o una risposta ad un thread di un forum, oggi sembra che questa usanza stia scomparendo per lasciare posto alle funzioni di apprezzamento sociale.
Sembra che su una pagina fan valgano di più 1000 Like che 10 commenti, o su twitter 100 RT che 10 risposte. Così come le piattaforme stesse nascono con funzioni che permettono azioni appiattite più che un coinvolgimento umano.
E’ vero, questo si ricollega un pò alla polemica che ho lanciato nel post di ieri, in cui ho raccontato del fatto che il social media si vive come uno strumento di massificazione e non di qualità. Ma mi chiedo se nonostante la qualità degli intenti, l’uso di determinati strumenti non possa far scadere la qualità dell’interazione. “Mi piace” ma perchè? “RT” ma perchè?
Il perchè delle cose, secondo me, sta un pò sfuggendo… o forse sono io che mi sto un pò allontanando da esso?
Condividi, Mi Piace, ReTweet... è tutta qua l'interazione sociale? http://bit.ly/bhp2eb