Quello che sembra diventare sempre più sottile è il confine tra le varie tipologie di maestranze che operano sul web. Percepiamo etichette come SEO e SMM iniziare a sovrapporsi per molte componenti ormai.
Se potessimo veramente parlare di SEO come una figura professionale, e anche di SMM, soprattutto per il mercato italiano, allora è senza ombra di dubbio vero che una commistione tra motori di ricerca e social network rende le acque ancor più torbide.
A confondere le idee entrano in gioco i fattori di posizionamento, 200 e mistici per antonomasia su Google, che si intrecciano con le reazioni dei social network ormai messe in bella mostra nei risultati di ricerca.
Da questo punto di vista mi permetto di analizzare, dal mio punti di vista che è più SEO -persona che lavora per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca- che SMM -persona che lavora per migliorare la visibilità sui social networks-, che il Google PlusOne non cambierà il posizionamento delle pagine del vostro sito web. Motivo questa infelice affermazione con alcune considerazioni:
- E’ vero che un elemento web quando è circondato da nomi e facce di persone a noi vicine ci stimola maggiormente curiosità
- E’ vero che molti utenti sono presenti sui social networks e che rimangono loggati, o indifferenti a questa condizione, quando durante la giornata effettuano delle ricerche su Google
- E’ vero che molti utenti effettuano un Like o un ReTweet compulsivo, più che consapevole. Motivo per pensare allo stesso tempo che lo fanno con superficialità, e che l’effetto virale può essere incentivato ed amplificato se supportato da un messaggio virale di suo.
- E’ vero che un contenuto di qualità, sia esso condiviso che posizionato, è premiato con più visibilità e quindi più condivisioni/visite
- E’ vero che un sito in trust, sia da Google che dagli umani, è meglio posizionato ed è più presente nelle vite -online ed offline- delle persone che lo visitano
- E’ quindi lecito pensare che tutta questa premessa porti alla conclusione che chi risentirà in positivo dei segnali social su Google, ed in particolare del PlusOne, sono siti che senza di essi avrebbero già ugualmente, o quasi, un’ottima visibilità. Cioè siti molto anziani e con una grande affidabilità -ripeto- algoritmica e di contenuti
- Quello che un segnale sociale può fare è amplificare un’affidabilità già fattivamente conquistata -credo sia una corrispondenza 1:1 con quella che può essere la scoperta di un talento dopo una trasmissione televisiva. Di base, c’è che è un talento-
Per cui: che ci fà il +1 nel mio siterello? E’ semplicemente un uniformarmi e un testare questa nuova possibilità, ma di certo non sarà la panacea per la mia -supposta- mancanza di visite dai motori di ricerca.
Sicuramente non sarà un bottone di condivisione a sopperire alle mancanze redazionali, o di link in ingresso, o di qualità dei contenuti e della struttura del sito che mi permetteranno di CAMBIARE le cose.
Ecco perchè il PlusOne di Google non cambierà il posizionamento del tuo sito web – il che è nettamente diverso da dire che il PlusOne non influisca come altri Social Signals. E’ importante però fare chiarezza, e credo che il mio punto di vista molto pragmatico e poco sensazionalista può farlo, affinchè non si dipenda troppo da certi canoni: un sito contaminato è molto importante, ma non bisogna farli diventare -nuovamente- delle giostrine di pulsanti che affogano e appesantiscono le pagine web facendo perdere di vista il fatto che sia Social Networks che Motori di Ricerca sono dopotutto dei servizi per scoprire qualcosa di nuovo e di buono.
Ecco perchè il Google PlusOne non cambierà il tuo posizionamento #SEO http://t.co/g0l3BnI via @seocosenza