Oggi voglio proporvi una mia riflessione, accompagnata da alcune valutazione e traduzione di un articolo letto sabato scorso in cui il CEO di Blekko fà delle affermazioni sugli gli ultimi aggiornamenti all’algoritmo di Google tesi, almeno sulla carta, a ridurre lo spam e a migliorare la qualità dei risultati di ricerca.
In particolar modo, non essendo stato colpito duramente dall’introduzione di Google Panda e dal precedente aggiornamento circa le Content Farm, mi sono ugualmente soffermato a vedere quali fossero i cambiamenti all’interno delle SERP di mio interesse lavorativo e personale. E’ così che ho notato praticamente un rispasto parziale, forse perchè ad oggi Google deve completare di estendere le modifiche anche all’Italia, ma che non ha migliorato le mie personali ricerche ed ecco che leggendo di qua e di là imbattuto nell’articolo che parla dell’intervista a Skrenta, mi sono ritrovato nelle sue parole. Nel completo anominimato vi posso assicurare che tra gli altri, però, ho un esempio di un sito che sto seguendo giornalmente e che si è visto scavalcare da blog e siti di scarsissima qualità, e dubbia utilità, che in alcuni casi sono pieni di errori 404 o 500 già nell’homepage. Non potendo proseguire, per ovvie ragioni, questo non ha fatto che acuire la mia delusione verso Google e spingermi a pubblicare le parole del CEO di Blekko, motore di ricerca che in materia di spam nel suo “piccolo” sembra dare risposte di gran lunga più decise ed evidenti.
Dall’intervista “Google’s Garbage Search Results Are Not Going Away” si leggono alcuni passi molto importanti, quali:
- Google ha soltanto mischiato le carte: Google non ha rimosso manualmente nulla. Gli spammer ci sono, solo che si trovano in altri posti.
- Google non riesce a filtrare i link inseriti artatamente nei commenti e le compagnie SEO conoscendo questa cosa la sfruttano per i siti dei propri clienti (ed è verissimo, tant’è che tempo fà vi ho svelato alcuni link di spam anche in italiano che comfermano quanto poco white hat nella pratica ci sia!)
Le affermazioni proseguono, nella sezione dell’articolo dove il BusinessInsider intervista Skrenta, attaccando duramente le posizioni e gli aggiornamenti di Google basandosi su esempi come eHow, sito che Blekko ha invece ripulito dal suo indice, che ha guadagnato posizioni come anche Expert-Exchange, siti che a livello di ottimizzazione SEO hanno raggiunto i primi posti ma che al loro interno non offrono veri e propri contenuti ma solo modalità a pagamento. Skrenta, aggiunge, dice: “noi li abbiamo rimossi”.
E’ evidente un aspro conflitto che si gioca a suon di tecnicismi: ma qual è la linea di demarcazione tra competizione e reale critica agli aggiornamenti di Google? Qual è la tua esperienza dopo questi aggiornamenti?
I tuoi sforzi SEO saranno ripagati o no dopo gli aggiornamenti?
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